GRAVINA IN PUGLIA 18 - 21 Aprile 2024

LA storia

LE ORIGINI

l famoso Regio Decreto che apre la rievocazione porta la data del febbraio 1294, e la firma di Carlo II d’Angiò.

Questo documento assicurava a Gravina l’antico privilegio di poter tenere una volta l’anno una fiera di esportazione e di importazione.

Un evento annuale che doveva tenersi nella prateria circostante la chiesa di San Giorgio.

Le operazioni di compravendita dovevano iniziare cinque giorni prima della festa di San Giorgio, il 23 aprile.

La fiera antica era distinta in esterna ed interna. La prima si svolgeva fuori le mura della città, nei pressi della chiesa di San Giorgio, per la compravendita di bestiame sia di produzione locale che importata. Cavalli, muli, giumente, buoi aratori, vacche, pecore, bufali e capri ecc.

La seconda si svolgeva all’interno della città con larga esposizione di generi diversi.

 Cereali, vini, oli, formaggi, tessuti di ogni specie, ricami, argenterie, ecc. I mercanti forestieri, affluendo da tutte le parti del regno, portavano tutte le merci più svariate, sicuri di trovare in Gravina una base certa per lo smercio, riportandone via quelle specialità che la nostra piazza offriva.

Gravina diventava in questa circostanza un vero emporio e la sua fiera era così ricca ed estesa che poteva gareggiare con quella di Sinigallia.

Si organizzavano, per le occasioni, feste da ballo e si allestivano sale da gioco e teatrini. E così case, piazze e vie si popolavano di una folla festosa

LA FIERA OGGI

Oggi l’evento conserva alcuni dei suoi tratti caratteristici, come la data e la tipologia: si tratta di quella che attualmente viene chiamata una fiera campionaria, dove si mescolano le merci più svariate: vestiti, mobilio, attrezzi di vario genere, macchinari agricoli e animali da allevamento e da compagnia…

Una delle maggiori innovazioni, invece, riguarda i luoghi interessati: non più due, dentro e fuori le mura, ma un unico, moderno polo fieristico con padiglioni, spazi all’aperto e tutti i servizi necessari ad espositori e visitatori.

Tuttavia, neanche la più tecnologica delle innovazioni può toglierle il titolo di cui è orgogliosa di fregiarsi: benvenuti alla fiera più antica d’Italia.